Introduzione

Tabelle anno per anno di Guglielmo Evangelista

 

PRIMA DI TUTTO, UN INVITO

Questo lavoro, benché con il passare del tempo venga migliorato continuamente, comporta ancora molte lacune, soprattutto per i tempi meno recenti, ma questo non significa che – anche senza impegnarsi in complesse ricerche di archivio – non sia possibile a tutti reperire qualcuno dei dati mancanti o anche semplicemente migliorare quelli presenti inserendo, ad esempio, date più precise. C’è spazio per tutto, anche per il numero di targa delle vecchie automobili di famiglia.

Per questa ragione è esteso a tutti l’invito a collaborare al sito, arricchendolo con il risultato delle proprie conoscenze o delle proprie ricerche. Si dovrebbe dire che la collaborazione è quasi un dovere, essendo queste tabelle un vero punto di arrivo nel campo della documentazione per un appassionato di targhe.

Sono tanti coloro che hanno collaborato per migliorare queste pagine, sia implementandole con tante informazioni sia studiando il loro aspetto grafico e la loro fruibilità. Per quanto riguarda i dati di immatricolazione, passando il mouse su ciascuna casella compare il nome di chi è stato responsabile del contributo.

FONTI

Una parte dei dati proviene dalla lunga e talvolta frustrante consultazione del sito del Ministero delle Finanze nel quale sono riportati i numeri di targa di tutti i veicoli in circolazione che hanno pagato la tassa di possesso; altre informazioni sono state ricavate dalla consultazione di libretti di circolazione, dalla pubblicistica del Ministero dei Trasporti o amatoriale e da Internet.

Tuttavia la parte più qualificante – e anche la più difficile a reperirsi – è quella relativa ai dati meno recenti che sono frutto di ricerche effettuate presso le Motorizzazioni provinciali e gli Archivi di Stato. Si tratta di una ricerca meticolosa e impegnativa e non si esagera se la si definisce di alto livello.

Ad ogni modo quanto è esposto si riferisce solo e sempre a dati provenienti da fonti ufficiali o comunque certi (almeno apparentemente, vedere la sezione dedicata agli errori) e in nessuna parte è stato lasciato spazio a calcoli o a presunzioni, se non espressamente indicato.

LE DATE

Si è sempre cercato di elencare gli ultimi numeri di targa assegnati al 31 dicembre di ogni anno, ma non sempre è stato possibile reperire queste date; ad ogni modo, i numeri e le date riportate complessivamente nelle varie sezioni del sito sono ampiamente sufficienti per chi intenda effettuare ricerche, confronti e calcoli statistici.

In qualche raro caso non è indicato il giorno ma solo il mese di immatricolazione, mentre si noteranno frequenti date “1º gennaio”. Questo attesta che la targa è stata rilasciata nell’anno indicato, ma non è stato possibile appurare la data esatta. Sul sito del Ministero delle Finanze il 1º gennaio compare piuttosto spesso e in non pochi casi, anziché ad una data convenzionale, si riferisce a targhe rilasciate effettivamente all’inizio dell’anno. Si incontreranno anche date di giorni festivi come il 1º maggio o il 2 giugno, e anche il primo giorno del mese compare con una frequenza maggiore delle date successive. E’ da ritenersi che in tutti questi casi si tratti di date convenzionali, nelle quali sono raggruppate, forse per esigenze pratiche di lavoro, le immatricolazioni dei giorni vicini: sono fondamentalmente attendibili.

MACCHINE AGRICOLE

Un discorso a sé riguarda le macchine agricole, che non figurano sul sito del Ministero delle Finanze e nel Pubblico Registro Automobilistico e che sono registrate presso l’ex UMA (Associazione utenti motori agricoli), le cui funzioni sono ora passate generalmente alle province. In questa sezione, come si noterà, purtroppo i dati sono più scarsi ed è certo quella su cui si dovrebbe maggiormente intervenire.

Per dare un minimo di orientamento al progredire della numerazione, è stato inserito – unica eccezione in tutto il lavoro – qualche dato ben verificato che è stato ricavato nel tempo dall’osservazione diretta. In questi casi il numero è seguito da un punto interrogativo.

Sempre per la stessa ragione sono stati indicati gli ultimi numeri delle targhe in plastica a fondo verde, ricavati dall’apposita tabella ministeriale, prima dell’introduzione delle targhe metalliche retroriflettenti a fondo giallo. Sono stati convenzionalmente inseriti nell’anno 1986 anche se, a seconda delle province, quasi sempre la serie è terminata successivamente a quell’anno. Anche questo è un campo nel quale è necessario l’aiuto di tutti, soprattutto per determinare l’ultimo numero assegnato al momento del termine delle immatricolazioni provinciali.

CASI PARTICOLARI

I dati dei veicoli dei residenti nella provincia di Bolzano non figurano sul sito del Ministero delle Finanze e, di conseguenza, la ricerca è limitata a quelli che circolano in altre province, acquistati usati o i cui proprietari si sono trasferiti negli ultimi anni, dopo che è stata eliminata la disposizione che prevedeva in questi casi il cambio della targa.

Per Trieste i dati che figurano dal 1947 al 1956 si riferiscono alla targa del Territorio Libero.

Nel lungo tempo in cui ha avuto vigore il sistema alcune province hanno cambiato sigla (come Perugia, dapprima PU poi PG), talvolta in dipendenza di variazioni di denominazione (come GI, Girgenti poi AG). In nessun caso, però, questo ha avuto ripercussioni sulla continuità della numerazione; ma c’è anche il caso opposto, cioè la Valle d’Aosta, dove la numerazione è ricominciata da uno nel 1948, in dipendenza dell’istituzione della Regione e statuto speciale senza variazione di sigla.

In tutti questi casi sono stati inseriti appositi richiami.

Si noterà che non sempre compaiono i dati a partire dal 1927 anche se questa è la norma nella maggioranza dei casi. Infatti:

  1. Alcune province sono state istituite fra il 1927 e il 1971 (LT, AT, CE, PN, IS, OR) alle quali è seguito un altro gruppo negli anni ’90 (VB, BI, LO, LC ecc.) e un altro gruppo ancora dopo il 2000 (fra cui Barletta-Andria-Trani e diverse in Sardegna)
  2. Le macchine agricole vengono targate solo dal 1959 e le macchine operatrici dagli anni ’80

E’ importantissimo anche sottolineare che le targhe motociclistiche si dividono in due serie: una prima fino al 1933 ed una seconda dal 1933 fino alla fine del sistema di immatricolazione provinciale. Questa particolarità è connessa al passaggio dalla targa a fondo nero a quella a fondo bianco, che comportò anche una nuova numerazione che ripartì da uno.

ERRORI

Su una mole così grande di dati è evidente che l’errore materiale è sempre in agguato dietro l’angolo, dovuto sia a chi implementa gli elenchi, sia ai redattori delle fonti originarie. Ce ne scusiamo in anticipo e vi invitiamo a segnalarli.

E’ stato fatto il possibile per verificare e controllare ma, soprattutto quando si tratta di anni molto lontani, il materiale di confronto è minimo o manca del tutto.

Ad ogni modo il fatto che il numero delle immatricolazioni presenti da un anno all’altro delle oscillazioni, talvolta fortissime con conseguente variazione del volume di numeri di targa assegnati, non è per forza sinonimo di errore: non è in realtà un caso molto frequente per gli autoveicoli, ma appare relativamente spesso con i motocicli ed è frequentissimo e molto vistoso per i rimorchi e le macchine agricole. Questo fenomeno è normalmente connesso a cambi della normativa o all’andamento dell’economia ed è confermato dalle statistiche ufficiali ISTAT o ACI delle immatricolazioni del nuovo, che segnano con regolarità le corrispondenti variazioni.

Potrebbero esserci anche delle inesattezze nella segnalazione dell’ultimo numero assegnato con il sistema provinciale. Le fonti sono contrastanti e spesso gli ultimi gruppi di numeri sono stati assegnati a veicoli d’epoca o – sembrerebbe – vi sono delle lacune nella progressione, cose che rendono incerta, benché normalmente solo di un giorno o due o di poche unità, l’attribuzione della data.

Guglielmo Evangelista

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